Molto ricca e variegata è la rete di sentieri che si sviluppano nel territorio alto-tiberino che il CAI e la Comunità Montana Alta Umbria curano e promuovono con particolare attenzione. Da Città di Castello la rete dei percorsi si estende a sud verso Monte Cedrone, Monte Santa Maria fino ad arrivare all’ Abbazia di Marzana ed alla cima di Monte Favalto; ad est i sentieri raggiungono la dorsale appenninica verso Pietralunga e Monte Nerone, mentre a Nord – Ovest, dopo l’Eremo di Monte Casale, proseguono verso l’Alpe della Luna, e l’Eremo di Cerbaiolo fino ad arrivare al Santuario della Verna. Da qui parte il Cammino Francescano, sicuramente il sentiero più conosciuto e più frequentato non solo dai pellegrini alla scoperta dei luoghi, legati a San Francesco di Assisi e al suo messaggio ancora attuale, ma da tutti coloro che amano vivere a stretto contatto con la natura, l’arte e la storia. Il percorso francescano, partendo dal Santuario della Verna, arriva in 16 tappe, dopo aver attraversato la nostra valle e la nostra regione, a Greccio e nella valle del Reatino. I tratti che interessano il territorio Alto Tiberino vanno da Sansepolcro a Città di Castello e da Città di Castello a Pietralunga. Si tratta di due tappe impegnative soprattutto per la lunghezza del percorso dove, nella prima, dopo la partenza da Sansepolcro, si arriva al Santuario di Petriolo a Fighille; si sale quindi a Citerna, si ridiscende sulla strada aretina e da qui si raggiunge Celle; si ridiscende per poi risalire fino a San Lorenzo di Lerchi dove si trova il parco di Archeologia Arborea; si scende ancora fino al paese e si sale di nuovo per arrivare all’Eremo del Buon Riposo per poi dirigersi verso Città di Castello. La tappa da Città di Castello a Pietralunga si aggira sui 28 – 29 chilometri; usciti dalla città e dopo essere giunti in località Sasso dopo 5/6 km, si inizia a salire fino a Collevecchio e Candeggio; il sentiero prosegue verso Pieve de’ Saddi per poi salire a Candeleto e ridiscendere a Pietralunga. Percorsi impegnativi ma che i pellegrini vivono con grande entusiasmo e spirito francescano, ripercorrendo i luoghi del Santo lungo itinerari antichi, a stretto contatto con una natura ancora incontaminata fatta di boschi lussureggianti, antiche pievi, casolari, corsi d’acqua limpidissima e panorami di rara bellezza.
Da Citerna a Città di Castello
Distanza: 20 km
Ore di Cammino: 5
Lasciati alle spallle i dislivelli e i panorami del tratto appenninico che ha condotto a Sansepolcro, questa tappa si snoda con un leggereo saliscendi tra poggi e campagne dell’Alta Valle del Tevere. Lasciato il centro di Citerna, si seguono le tabelle della Via di Francesco che invitano a scendere per Via Garibaldi; quindi la si lascia a destra, verso l’Eremo del Buon Riposo. Dopo oltre 2 km. si lascia sulla destra la strada asfaltata per seguire una sterrata che inizia a salire, con qualche bivio segnalato, fino alla località Le Burgne (circa 500 m.; 5 km.), nei cui pressi si trova l’omonimo agriturismo. Il percorso prosegue con lievi saliscendi e poi, al termine di una discesa più pronunciata, raggiunge la località Caldese (320 m; circa 8 km); dopo aver percorso un breve tratto sull’asfalto, lo si lascia per imboccare una strada sterrata sulla destra, subito prima di una costruzione con magazzino. Si inizia a salire, fino a toccare il crinale di un colle, per poi raggiungere il frutteto della fondazione “Archeologia Arborea“, dove sono coltivate con cura molte specie di piante da frutto un tempo presenti e diffuse nella zona (visitabile su prenotazione, tel. 3356128439). Si scende fino alle case di Lerchi (290 m; 12 km) affacciate sulla strada statale, che però non conviene seguire verso Città di Castello perché scomoda e poco sicura, anche se più breve del tratto qui descritto. Si devia quindi sulla destra e si raggiunge la località di Varzo, da dove si prosegue in falsopiano, facendo attenzione ai segnali dei bivi; poi si tiene la sinistra finchè un’edicola segnala la vicinanza dell’eremo francescano del Buon Riposo, attalmente di proprietà privata (circa 520 m; 15 km). Si scende senza particolari difficoltà, poi si passa sotto la superstrada e si raggiunge la periferia di Città di Castello. A questo punto si attraversa il ponte sul Tevere e poi si segue via Nazario Sauro per poi salire leggermente fino a raggiungere il Duomo di Città di Castello (288 m), dominato dal singolare campanile romanico cilindrico.
Da Città di Castello a Pietralunga
Distanza: 29,5 km
Ore di cammino: 7,30
Lasciando Città di Castello si possono seguire due differenti percorsi. Il primo, segnato dai pannelli della Via di Francesco, sale su un’altura non lontana dal cimitero per poi scendere in località Il Sasso. La seconda possibilità, con minore dislivello, esce invece dalla cittadina seguendo via Rignaldello, oltre porta di Santa Maria Maggiore, per proseguire poi in via Vittorio Emanuele Orlando; sulla sinistra si vedono i vecchi laboratori di essiccazione del tabacco, oggi occupati da una collezione di opere d’arte di Alberto Burri. Seguendo via Roma si superano un laghetto e un’area verde; in corrispondenza del sottopassaggio della ferrovia, si svolta a sinistra e si prende per Pietralunga, seguendo la direzione indicata dai cartelli stradali. Si prosegue quindi slla SP della Baucca e, a circa 5,5 km dal punto di partenza, ci si ricongiunge all’itinerario segnalato che proviene da Città di Castello. Circa 500 m. più avanti, sempre sulla provinciale, in località Il Sasso, il bar e ristorante offre sosta e ristoro. Superato il bar, si continua diritto sulla strada provinciale, che va lasciata sulla destra all’altezza del bivio chiamato Antiratae, seguendo i segnali della Via di Francesco, si entra nella campagna su una strada sterrata che sale, con tornanti, tra vigne olivi. Al termine della salita si prosegue lungo una strada asfaltata per raggiungere Collevecchio, dove una breve deviazione sulla destra conduce all’Azienda agricola Falcini, che dispone di un agriturismo dove si può sostare. Lasciate alle spalle le case di Collevecchio, si sale lievemente, sempre su strada asfaltata, fino a superare Candeggio (dove si trova un ostello per viandanti, ora chiuso) e si raggiunge la laocalità Campanile (circa 600 m: 16 km). In basso, lungo la strada che ora inizia a scendere, si vede il campanile della Pieve de’ Saddi (572 m; 19,5 km), che si raggiunge dopo circa 1 km, dove si trova un ostello parrocchiale. Il percorso sale nuovamente fino a toccare le case di Caigisti finchè, raggiunto un crinale, ci si affaccia verso Pietralunga. A questo punto bisogna scendere al fondovalle e poi risalire fino a una scalinata che permette di raggiungere la piazza centrale di Pietralunga (566 m).