Guida breve alla mostra conclusa il 9 gennaio
a cura di Francesca Mavila
La mostra Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo ripercorre gli anni della prima formazione dell’artista dal 1499 al 1504, anno della sua ultima opera in città.
Rimasto orfano del padre a 11 anni, l’urbinate Raffaello compare come maestro autonomo a Città di Castello nel dicembre del 1500, all’età di diciassette anni, qui portato forse da antichi legami patronali e dalla recente partenza del pittore Luca Signorelli che negli anni precedenti aveva intensamente lavorato per la città umbra.
Le prime opere di Città di Castello – l’Incoronazione di san Nicola da Tolentino, il Gonfalone della SS. Trinità, e la Crocifissione Gavari – sono dense di ricordi acerbi e riassuntivi della tradizione urbinate accanto a rielaborazioni della tradizione peruginesca e a novità della scena fiorentina. Alla fine del suo percorso umbro (1504), arriverà a traguardi di impressionante modernità nello Sposalizio della Vergine, magistrale nella fusione di una evoluta raffigurazione prospettica dello spazio con un naturalissimo racconto delle espressioni e del movimento delle figure.
Le opere di Città di Castello sono tutte emigrate in vari musei italiani e stranieri. Unica opera mobile rimasta in Umbria è il gonfalone della SS. Trinità, ora restaurato, appartenente alla Pinacoteca Comunale di Città di Castello.