Già sede del Seminario fin dal 1658, l’attuale edificio è frutto di imponenti interventi di ristrutturazione che iniziarono nel 1752 per volere del vescovo Lattanzi, che pose l’importante istituto ecclesiastico sotto la protezione dell’Immacolata Concezione e dei santi Florido vescovo e Ventura martire. A questa nuova costruzione fu unita anche l’antica chiesa di San Girolamo e il modesto convento dei Gesuati, presenti in città fino al 1653, quando papa Innocenzo X emanò una Bolla con cui fu decretata la chiusura di tutti i conventi d’Italia che non potevano mantenersi. I Gesuati furono costretti dopo questa data ad abbandonare la città per recarsi a Roma dove di lì a poco il loro ordine fu soppresso. Nella chiesa sono conservate le reliquie di San Ventura qui trasferite nel 1864 da Valdipetrina, zona boscosa nei pressi di Città di Castello, dove il santo venne martirizzato nel 1250. San Ventura è invocato come protettore dall’ernia. Presso l’ex Seminario è custodito l’Archivio Storico della Diocesi di Città di Castello.