Il Museo del Duomo di Città di Castello, tra i più estesi tra quelli adibiti a musei d’arte sacra, risulta distribuito su due piani attigui alla Basilica Cattedrale dei Santi Florido e Amanzio. Vi sono conservate importanti opere di oreficeria.
Nella Sala I si conserva il Tesoro di Canoscio, una collezione di 25 oggetti usati per la liturgia eucaristica, esemplari d’arte paleocristiana del VI secolo, rinvenuti nel 1935 presso il Santuario di Canoscio, nei dintorni di Città di Castello, durante lavori di aratura. La scoperta archeologica è una delle più importanti degli ultimi secoli. L’elevato numero di pezzi che lo compongono (calici, piatti, patene, cucchiai, pisside e colatoi) rendono la collezione rara e di immenso valore storico. Nella Sala II sono custoditi due preziosi esempi di arte orafa: il Paliotto, in argento sbalzato, cesellato e in parte dorato, risalente al XII secolo che, secondo la tradizione, fu donato nel 1142 da Papa Celestino II, di famiglia tifernate, per abbellire la parte anteriore dell’altare della Cattedrale ed il Riccio di Pastorale in argento sbalzato con figure di Santi, smaltate a traslucido, del secolo XIV (1324 ca.), attribuito all’orafo senese Goro di Gregorio. Nella Sala III si possono ammirare, all’interno di dieci vetrine, una serie di oggetti di uso.
L’Oratorio di San Crescentino (1420) si trova a Morra ed appartiene alla Diocesi di Città di Castello. Presenta un ciclo di affreschi di Luca Signorelli del primo decennio del XVI secolo, in cui l’estro pittorico del cortonese appare in tutta la sua maestria. Aperto su prenotazione al 331 5793733 o 075 8554705.