Sostanzialmente estranea alla penetrazione etrusca, avvenuta nei secc.IX/VIII a.C., nel territorio di Città di Castello alla destra del Tevere vi sono stati notevoli ritrovamenti, ora al Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona. Qui si conservano anche mirabili bronzi arcaici, di raro pregio, anche questi rinvenuti nell’area di Trestina, frazione a sud di Città di Castello. Da zona contigua proviene uno specchio etrusco di età ellenistica, ornato dalle raffigurazioni di Ercole, Afrodite e Minerva. Città italica di stirpe umbro-sabellica e sannita, della quale parla Tolomeo, Città di Castello conservò sempre una certa indipendenza dai confinanti Etruschi. Ma fin dal VII sec. a.C. la vallata era collegata con le regioni adriatiche attraverso i valichi appenninici e con l’Etruria costiera, nel più ampio contesto delle grandi direttrici di traffico da Sud-Ovest a Nord-Est che giungevano, per scopi essenzialmente commerciali, sino al centro d’Europa.